Il profilo dell'oceano

Con l'ausilio delle prospezioni sismiche e delle onde acustiche si sono ottenute informazioni dettagliate sulla topografia e sulla struttura della crosta oceanica.

Verso la terraferma, la spiaggia sommersa delimita la piattaforma continentale, un'area pianeggiante debolmente inclinata verso il mare aperto, con pendenza media di soli 0° 07' ed estensione di circa 65 km. Da un punto di vista fisiografico si tratta di una zona di fondali bassi (generalmente inferiori ai 200 m) che circonda la quasi totalità delle terre emerse. La strutturazione attuale delle piattaforme continentali è stata determinata da numerosi fattori: ad esempio a causa delle variazioni glacioeustatiche, durante il Quaternario le piattaforme continentali sono state soggette a numerosi periodi di emersione, trasformandosi in piane costiere e venendo interessate da intensi fenomeni erosivi. Alle variazioni eustatiche si sono poi sommati i movimenti verticali dovuti ai regimi tettonici regionali e le variazioni degli apporti sedimantari dal continente. In genere la sedimentazione sulla piattaforma è controllata dalle correnti di fondo, dall'eventuale presenza di importanti corsi d'acqua e da biocenosi (riunioni di diverse specie animali o vegetali che vivono in equilibrio in un determinato ambiente) rilevanti da un punto di vista deposizionale. Anche l'azione del moto ondoso e delle correnti di marea è molto importante nella creazione dell'assetto stratigrafico della piattaforma, la quale può, dunque, a causa dell'interrelazione tra tutti questi fattori, trovarsi in una fase prevalentemente erosiva, di accrescimento verticale (aggradazione) o di accrescimento laterale (progradazione) del margine continentale.

Verso mare la piattaforma continentale è definita da una brusca rottura di pendenza con la quale prende avvio la scarpata. Questa, con un'inclinazione molto più elevata (da 1° a 10°), arriva fino alla piana batiale; spesso la parte inferiore diventa meno acclive (< 0,5°) e sfuma in depositi dolcemente degradanti verso i bacini oceanici (declivi continentali). I sedimenti della scarpata sono essenzialmente fanghi e silt che derivano dallo smantellamento delle terre emerse e sono stati trasportati attraverso la piattaforma, per poi venire deposti oltre il margine di quest'ultima. Il pendio della scarpata è inciso da numerosi canyon sottomarini, risultato dell'azione erosiva di correnti fangose (correnti di torbidità) che si generano quando burrasche o terremoti smuovono i sedimenti incoerenti alla testata dei canyon. Avendo densità maggiore di quella dell'acqua circostante, queste correnti scorrono velocemente verso il basso lungo la scarpata continentale e poi, espandendosi sui fondali profondi, rallentano e depositano i materiali in sospensione. Nel corso di milioni di anni le correnti di torbidità hanno deposto estesi e spessi strati di sedimenti che mascherano la topografia irregolare dei fondali, costituendo delle piane abissali ampie e piatte.

I bacini oceanici si spingono fino alla profondità di migliaia di metri; sono estesi e piatti. Al di sopra della loro superficie emergono isole vulcaniche talvolta in attività, come le Hawaii, e talvolta estinte e coperte quasi completamente di barriere coralline, come nel caso degli atolli dell'Oceano Pacifico. Dai fondali oceanici, inoltre, si innalzano isolati rilievi sottomarini a forma generalmente conica (seamount); molti di essi hanno sommità appiattite per l'erosione della parte superiore durante periodi di emersione, e prendono il nome di guyot. Al centro della piana abissale si estende la dorsale medio-oceanica, una grande catena montuosa sommersa che si prolunga attraverso tutti gli oceani. In corrispondenza della dorsale, precisamente della rift valley (depressione centrale), la crosta oceanica è in corso di formazione ed estensione, essendo le rocce del mantello sospinte verso l'alto.

Un altro lineamento dei fondali oceanici è la fossa abissale: si tratta di una depressione lunga e stretta, profonda fino ad oltre 10.000 m, che rappresenta una zona di incurvamento associata con un arco insulare, fascia orogenetica contigua, soggetta a movimenti di sollevamento di catene montuose. Gli archi insulari rappresentano zone di instabilità crostale caratterizzate da una intensa sismicità e dalla presenza di vulcani attivi. Generalmente le fosse più profonde si trovano sul lato esterno degli archi.

 

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